PERSONE CHE HANNO LETTO O CURIOSATO

lunedì 5 dicembre 2011

ore 14: l'attesa

27 ago



Una signorina delle pulizie sta canticchiando nel corridoio, mentre fuori il cielo continua ad essere gonfio di nuvole.

Le previsioni del tempo dicevano nuvoloso al mattino e pioggia dalle 12. E così, incredibile, è stato. Con una precisione che non smette di stupirmi.
Irene è sempre sull'oceano, all'altezza della South Carolina, e continua a rispettare le previsioni.
 Dopo una breve deviazione verso il largo, ha ripiegato verso terra con venti che, in questo momento, sono sui 144 all'ora e che la spingono verso nord.

E, sempre se continua a rispettare le previsioni, in serata dovrebbe iniziare a farsi vedere per bene anche qui, a Manhattan, seppur depotenziato.


Come avrete sentito o letto, Il sindaco Bloomberg non vuole rischiare una "nuova Katrina", le morti relative, cioè, alla sottovalutazione delle conseguenze dell'uragano che colpì qualche anno fa New Orleans. 
Dunque ha deciso di sgomberare le zone di Manhattan più vicine all'acqua. 


Lì c'è una zona "rossa" dove ormai non c'è più nessuno.
 Vicino a questa c'è un bordo "arancione", una zona dove l'allontanamento è "consigliato".
 Poi c'è una fascia "gialla": dove potrebbero esserci allagamenti e conseguenze per il forte vento.


Tutta la fascia verticale/centrale interna di Manhattan (quella che parte da Central Park e scende), è invece "zona bianca", zona ritenuta fuori pericolo.
 Prudentemente, però, la metropolitana è stata chiusa da mezzogiorno: ma già dalle 10 nessuno circolava più nelle sue 24 linee.


La casa dove dormivo (Viviana, stai tranquilla, ho chiuso bene tutto, finestre e porta) è al confine fra la zona arancione e quella gialla.
Ieri sera, prima di andare a dormire ho chiesto un po' ai negozianti vicini, e tutti - tranne un pakistano - mi hanno detto che avrebbero chiuso per due giorni.

Dal traffico che ho sentito per le scale questa notte avevo poi intuito che il condominio si andava svuotando, visto che - seppur nella peggiore delle ipotesi - a Manhattan il vento e la pioggia potrebbero far mancare luce, gas e forse anche l'acqua.
 E allora stamattina - dopo aver visto il quasi deserto nel condominio e nella zona - ho deciso di cambiare aria per due giorni.


Dal 15° piano dell'albergo in cui mi trovo tutto appare normale: un po' irreale, in verità, è il deserto sotto: niente traffico, niente clacson, solo qualche taxi, macchine della polizia e turisti che irriducibili passeggiano.

Finché possono.


Nell'atrio centinaia di persone. C'è chi è arrivato a Ny proprio in queste ore ed è in coda per registrarsi, chi è seduto per terra con il portatile (la connessione è libera e gratuita), c'è chi consulta il tabellone delle partenze e degli arrivi dell'aeroporto Jfk. 
Che vede i voli tutti cancellati fino a domani.


Tutti i negozi (anche qui, nella zona "bianca") sono chiusi: anche i McDonald's e gli Starbuck's, per la disperazione degli italiani. 

La pioggia scende a tratti. Come da previsioni.

Ora sono proprio curioso di vedere com'è, 'sta Irene...


Prima di scendere, il tassista  mi ha salutato dicendomi: "Take Care!", "Abbi cura di te"...

1 commento:

  1. Take care! Ma continua a tenerci aggiornati!
    utente anonimo (IP: 6a84bf704292bcb)

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